Posidonia Oceanica Oceanic aquatic plant endemic Mediterranean Sea
Posidonia oceanica (L.) Delile, 1813 è una pianta acquatica, endemica del Mar Mediterraneo, appartenente alla famiglia delle Posidoniacee (Angiosperme Monocotiledoni).
Ha caratteristiche simili alle piante terrestri, ha radici, un fusto rizomatoso e foglie nastriformi lunghe fino ad un metro e unite in ciuffi di 6-7. Fiorisce in autunno e in primavera produce frutti galleggianti volgarmente chiamati “olive di mare”.
Forma delle praterie sottomarine che hanno una notevole importanza ecologica, costituendo la comunità climax del mar Mediterraneo ed esercitando una notevole azione nella protezione della linea di costa dall’erosione. Al suo interno vivono molti organismi animali e vegetali che nella prateria trovano nutrimento e protezione.
Il posidonieto è considerato un buon bioindicatore della qualità delle acque marine costiere.
Ecologia
Vive tra 1 e 30 metri di profondità, eccezionalmente e solo in acque molto limpide fino ai 40 metri, e sopporta temperature comprese fra i 10 e i 28 °C. È una pianta che necessita di valori di salinità relativamente costanti per cui difficilmente si trova nei pressi di foci di fiumi o nelle lagune. Ha bisogno di una forte illuminazione, per cui la luce è uno dei principali fattori limitanti. Colonizza i fondali sabbiosi o detritici ai quali aderisce per mezzo dei rizomi e sui quali forma vaste praterie, o posidonieti, ad elevata densità (oltre 700 piante per metro quadrato). Una piccola parte di questa produzione (dal 3 al 10%) viene utilizzata dagli erbivori, una parte più cospicua passa agli organismi decompositori e un’altra percentuale viene immagazzinata all’interno delle matte in foglie e rizomi.
Le praterie presentano un limite superiore ed un limite inferiore.
Il primo, il punto in cui ha inizio la prateria partendo dalla costa, è piuttosto netto, mentre il secondo, il punto dove finisce, può essere di tre tipi:
Limite progressivo o climatico: con l’aumentare della profondità, diminuisce la densità dei fascicoli fogliari perché la luce diventa un fattore limitante. È caratterizzato dalla presenza di rizomi plagiotropi che finiscono improvvisamente.
Limite netto o edafico: il tipo di substrato non permette la progressione dei rizomi, passando per esempio da un substrato sabbioso ad uno roccioso. È caratterizzato dall’assenza di matte e dalla presenza di un’alta densità di fascicoli fogliari.
Limite erosivo: è legato al forte idrodinamismo che non consente alla prateria di progredire. È caratterizzato da elevata densità e presenza di matte. Posidonia Oceanica Oceanic aquatic plant endemic Mediterranean Sea
Limite regressivo: è causato dall’inquinamento che rende le acque di una data area torbide, impedendo quindi la penetrazione della luce più in profondità. Vi si trovano solo matte morte.
Nelle aree riparate e a basso idrodinamismo, che provoca una maggiore sedimentazione, le matte possono alzarsi fino a che le foglie non raggiungono la superficie dell’acqua. Si crea in questo modo una barriera detta recif barriere. Tra la barriera e il litorale si può formare una laguna, e ciò impedisce il progredire della prateria verso la costa. La recif barriere ha un ruolo importantissimo nella protezione della linea costiera dall’erosione.
Nelle zone a forte idrodinamismo, invece, i rizomi possono essere scalzati, creando delle formazioni dette intermatte, costituite da canali di erosione.
Posidonia oceanica come bioindicatore
Da circa una ventina di anni sta sempre più prendendo piede l’utilizzo di Posidonia oceanica come indicatore biologico. Fasci isolati di Posidonia oceanica. L’analisi della densità dei fasci costituisce uno dei metodi di studio delle praterie. La pianta infatti presenta tutte le caratteristiche proprie di un buon bioindicatore:
- è una specie bentonica;
- presenta un lungo ciclo vitale;
- è diffusa ampiamente in tutto il Mediterraneo;
- ha una grande capacità di concentrazione nei suoi tessuti di sostanze inquinanti;
- è molto sensibile ai cambiamenti ambientali.
Attraverso lo studio delle praterie è quindi possibile avere un quadro piuttosto attendibile della qualità ambientale delle acque marine costiere.
Morfologia
Posidonia oceanica presenta radici che servono principalmente per ancorare la pianta al substrato, rizoma e foglie nastriformi.
Dettaglio del rizoma
I rizomi, spessi fino ad 1 cm, crescono sia in senso orizzontale (rizomi plagiotropi), sia in senso verticale (rizomi ortotropi). I primi, grazie alla presenza sul lato inferiore di radici lignificate e lunghe fino a 15 cm, ancorano la pianta al substrato mentre i secondi, incrementando l’altezza, hanno la funzione di contrastare l’insabbiamento dovuto alla continua sedimentazione. I due tipi di accrescimento danno luogo alla cosiddetta matte, una formazione a terrazzo costituita dall’intreccio degli strati di rizomi, radici e dal sedimento intrappolato. In questo modo le posidonie colonizzano un ambiente difficilmente utilizzabile dalle alghe a causa della mancanza di radici.
Riproduzione
La riproduzione sessuale avviene mediante la produzione di fiori e frutti. I fiori sono ermafroditi e raggruppati in una infiorescenza a forma di spiga, di colore verde e racchiusa tra brattee fiorali. L’asse floreale si attacca al rizoma al centro del fascio. Il gineceo è formato da un ovario uniloculare che continua con uno stilo e termina con lo stigma; l’androceo è costituito da tre stami con antere corte.
La fioritura è regolata da fattori ambientali (luce e temperatura) e da fattori endogeni (età e dimensione della pianta) e avviene in settembre – ottobre nelle praterie più vicine alla superficie del mare, mentre è spostata di due mesi nelle praterie più profonde.
Il polline all’interno dell’antera è di forma sferica, ma diventa filamentoso appena viene rilasciato in acqua. Non sono presenti meccanismi di riconoscimento tra polline e stigma che prevengano l’autofecondazione. L’impollinazione è idrofila e può portare alla formazione dei frutti, sebbene alcuni abortiscano prima della maturazione che avviene dopo sei mesi. Una volta maturi, i frutti si staccano e galleggiano in superficie.
Il frutto, leggermente carnoso e chiamato volgarmente “oliva di mare”, è simile ad una drupa e presenta un pericarpo poroso e ricco di una sostanza oleosa che ne permette il galleggiamento. Quando marcisce viene liberato un seme, che cade sul fondo e se trova le adatte condizioni di profondità e il tipo di sedimento giusto germina e dà origine ad una nuova pianta.
https://it.wikipedia.org/wiki/Posidonia_oceanica
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